Bologna Missione clima accelera con due progetti del Gruppo Hera: teleriscaldamento e impianto Power to Gas
Raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, ben 20 anni in anticipo rispetto alla data fissata dall'Unione Europea. È questo il forte impegno che l'Amministrazione comunale di Bologna ha preso nei confronti della città, sottoscritto anche di recente con il lancio del 'Climate City Contract', nell'ambito di Bologna Missione Clima, insieme ad altri partner del territorio, tra cui il Gruppo Hera.
Fondamentali per il raggiungimento di questo obiettivo due nostri progetti, previsti nell'ambito delle politiche industriali volte alla climate neutrality, per un investimento complessivo di circa 45 milioni di euro: lo sviluppo della rete del teleriscaldamento, con l'interconnessione dei sistemi già esistenti, e la realizzazione di un impianto Power to Gas al depuratore a Corticella (IDAR), che valorizza i fanghi del depuratore e il biogas da essi prodotto per la conversione dell'idrogeno verde in biometano da immettere nella rete di distribuzione cittadina.
L'idrogeno verde è prodotto tramite elettrolisi alimentata da energia elettrica rinnovabile e acqua recuperata dal processo di depurazione, mentre il biogas deriva dal processo di digestione anaerobica dei fanghi stessi.
Ora questo importante percorso intrapreso dalla città di Bologna può accelerare grazie a finanziamenti per circa 27 milioni di euro che i due progetti - uno dei quali candidato da ATERSIR, l'Agenzia Territoriale dell'Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti - si sono aggiudicati nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un riconoscimento che premia il nostro know-how e le capacità progettuali per questi interventi specifici.
Complessivamente, una volta a regime, i due progetti consentiranno una riduzione di circa 16.500 tonnellate di emissioni di CO2, con un bilancio ambientale positivo per tutta la città.
La nostra strategia verso la neutralità climatica
I due progetti rientrano all'interno di una strategia più ampia per contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di Gas climalteranti in tutti i territori in cui opera. Abbiamo fissato, infatti, l'obiettivo di riduzione delle emissioni del 37% entro il 2030, validatole dal prestigioso network internazionale di Science Based Targets Initiative.
D'altronde, siamo attivi da anni nel perseguire la neutralità di CO2 equivalente, traguardo che coincide con uno dei suoi tre driver per la creazione di valore condiviso e che dal 2021 è entrato a far parte dello Statuto stesso come "scopo" della multiutility.
L'impianto Power to Gas coprirà i consumi annui di gas metano di 1.200 famiglie
L'impianto Power to Gas di Hera, denominato SynBioS (Syngas Biological Storage), tra le prime realizzazioni di questo tipo a livello internazionale, sarà realizzato all'interno del depuratore IDAR a Corticella, il più grande fra quelli gestiti dalla multiutility per bacino di utenza servito, 800 mila abitanti.
Il nuovo impianto convertirà energia elettrica rinnovabile (fotovoltaico o eolico) e acque reflue in biometano che potrà essere utilizzato nella rete di distribuzione cittadina. L'energia rinnovabile prodotta in eccesso potrà così essere stoccata e utilizzata quando serve, senza andare persa come invece spesso accade con le rinnovabili. Il progetto comporta un investimento complessivo di 10 milioni di euro, di cui 8,1 finanziati dal PNRR, grazie alla candidatura formulata da ATERSIR nell'ambito dei bandi PNRR finalizzati alla valorizzazione dei fanghi da depurazione.
Ad oggi la sua entrata in funzione è prevista entro il 2024. In particolare, a regime, grazie a una potenzialità di 1 MW, l'impianto potrà produrre 1,1 milioni di metri cubi di green gas, utile a coprire i consumi annui di 1.200 famiglie bolognesi, evitando l'emissione in atmosfera di circa 1.450 tonnellate all'anno di anidride carbonica, corrispondente all'impatto annuo di 400 automobili.
Il processo di produzione parte da una prima fase in cui un elettrolizzatore, impiegando energia rinnovabile, dissocia l'acqua reflua depurata dall'IDAR - si servirà ogni giorno delle acque di scarico di circa 50 persone - producendo idrogeno e ossigeno.
In futuro si potrà riutilizzare l'ossigeno prodotto dall'elettrolizzatore per alimentare le vasche di ossigenazione dei fanghi di depurazione IDAR (per depurare l'acqua, infatti, occorre ossigeno, e questa tecnologia riuscirebbe a fornirlo in modo sostenibile).
L'idrogeno invece diventa biometano. In che modo?
Un depuratore di acque reflue a servizio dei maggiori centri urbani è sempre equipaggiato con un impianto di digestione anaerobica che, alimentato con i fanghi delle acque reflue, produce una miscela, detta biogas, di metano e anidride carbonica.
Il biogas viene introdotto in un reattore biologico, all'interno del quale i fanghi, provenienti dai digestori anaerobici del depuratore, vengono impiegati per sostenere particolari batteri in grado di produrre biometano combinando l'anidride carbonica con l'idrogeno ottenuto per elettrolisi.
L'impianto Power to Gas diviene dunque parte integrante del processo di trattamento fanghi del depuratore, valorizzandone l'utilizzo al fine di convertire energia elettrica in eccesso, comunemente dissipata, in una fonte energetica stabile come il biometano. Il risultato è biometano puro, CH4. Tutto il processo si completa molto rapidamente, in pochi secondi.
L'impianto di "Power to Gas" e l'impianto di depurazione lavorano quindi in forte simbiosi, in un'ottica perfettamente circolare: non si consuma acqua pregiata, perché SynBioS è alimentato con quella già utilizzata dai cittadini e trasportata al depuratore attraverso le fognature, e si riesce ad utilizzare tutta l'energia elettrica rinnovabile prodotta in eccesso e quindi non immediatamente assorbita dalla rete.
In relazione ai risultati di esercizio dell'impianto, Hera ne valuterà la riproposizione anche su altri depuratori del Gruppo. Inoltre, il progetto si presta ad ulteriori sviluppi: sia la fase di elettrolisi che quella di metanazione producono calore che potrebbe essere riutilizzato ad esempio per uso teleriscaldamento o direttamente all'interno del depuratore per riscaldare i digestori anaerobici.
L'idrogeno verde è prodotto tramite elettrolisi alimentata da energia elettrica rinnovabile e acqua recuperata dal processo di depurazione, mentre il biogas deriva dal processo di digestione anaerobica dei fanghi stessi.
Ora questo importante percorso intrapreso dalla città di Bologna può accelerare grazie a finanziamenti per circa 27 milioni di euro che i due progetti - uno dei quali candidato da ATERSIR, l'Agenzia Territoriale dell'Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti - si sono aggiudicati nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un riconoscimento che premia il nostro know-how e le capacità progettuali per questi interventi specifici.
Complessivamente, una volta a regime, i due progetti consentiranno una riduzione di circa 16.500 tonnellate di emissioni di CO2, con un bilancio ambientale positivo per tutta la città.
La nostra strategia verso la neutralità climatica
I due progetti rientrano all'interno di una strategia più ampia per contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di Gas climalteranti in tutti i territori in cui opera. Abbiamo fissato, infatti, l'obiettivo di riduzione delle emissioni del 37% entro il 2030, validatole dal prestigioso network internazionale di Science Based Targets Initiative.
D'altronde, siamo attivi da anni nel perseguire la neutralità di CO2 equivalente, traguardo che coincide con uno dei suoi tre driver per la creazione di valore condiviso e che dal 2021 è entrato a far parte dello Statuto stesso come "scopo" della multiutility.
L'impianto Power to Gas coprirà i consumi annui di gas metano di 1.200 famiglie
L'impianto Power to Gas di Hera, denominato SynBioS (Syngas Biological Storage), tra le prime realizzazioni di questo tipo a livello internazionale, sarà realizzato all'interno del depuratore IDAR a Corticella, il più grande fra quelli gestiti dalla multiutility per bacino di utenza servito, 800 mila abitanti.
Il nuovo impianto convertirà energia elettrica rinnovabile (fotovoltaico o eolico) e acque reflue in biometano che potrà essere utilizzato nella rete di distribuzione cittadina. L'energia rinnovabile prodotta in eccesso potrà così essere stoccata e utilizzata quando serve, senza andare persa come invece spesso accade con le rinnovabili. Il progetto comporta un investimento complessivo di 10 milioni di euro, di cui 8,1 finanziati dal PNRR, grazie alla candidatura formulata da ATERSIR nell'ambito dei bandi PNRR finalizzati alla valorizzazione dei fanghi da depurazione.
Ad oggi la sua entrata in funzione è prevista entro il 2024. In particolare, a regime, grazie a una potenzialità di 1 MW, l'impianto potrà produrre 1,1 milioni di metri cubi di green gas, utile a coprire i consumi annui di 1.200 famiglie bolognesi, evitando l'emissione in atmosfera di circa 1.450 tonnellate all'anno di anidride carbonica, corrispondente all'impatto annuo di 400 automobili.
Il processo di produzione parte da una prima fase in cui un elettrolizzatore, impiegando energia rinnovabile, dissocia l'acqua reflua depurata dall'IDAR - si servirà ogni giorno delle acque di scarico di circa 50 persone - producendo idrogeno e ossigeno.
In futuro si potrà riutilizzare l'ossigeno prodotto dall'elettrolizzatore per alimentare le vasche di ossigenazione dei fanghi di depurazione IDAR (per depurare l'acqua, infatti, occorre ossigeno, e questa tecnologia riuscirebbe a fornirlo in modo sostenibile).
L'idrogeno invece diventa biometano. In che modo?
Un depuratore di acque reflue a servizio dei maggiori centri urbani è sempre equipaggiato con un impianto di digestione anaerobica che, alimentato con i fanghi delle acque reflue, produce una miscela, detta biogas, di metano e anidride carbonica.
Il biogas viene introdotto in un reattore biologico, all'interno del quale i fanghi, provenienti dai digestori anaerobici del depuratore, vengono impiegati per sostenere particolari batteri in grado di produrre biometano combinando l'anidride carbonica con l'idrogeno ottenuto per elettrolisi.
L'impianto Power to Gas diviene dunque parte integrante del processo di trattamento fanghi del depuratore, valorizzandone l'utilizzo al fine di convertire energia elettrica in eccesso, comunemente dissipata, in una fonte energetica stabile come il biometano. Il risultato è biometano puro, CH4. Tutto il processo si completa molto rapidamente, in pochi secondi.
L'impianto di "Power to Gas" e l'impianto di depurazione lavorano quindi in forte simbiosi, in un'ottica perfettamente circolare: non si consuma acqua pregiata, perché SynBioS è alimentato con quella già utilizzata dai cittadini e trasportata al depuratore attraverso le fognature, e si riesce ad utilizzare tutta l'energia elettrica rinnovabile prodotta in eccesso e quindi non immediatamente assorbita dalla rete.
In relazione ai risultati di esercizio dell'impianto, Hera ne valuterà la riproposizione anche su altri depuratori del Gruppo. Inoltre, il progetto si presta ad ulteriori sviluppi: sia la fase di elettrolisi che quella di metanazione producono calore che potrebbe essere riutilizzato ad esempio per uso teleriscaldamento o direttamente all'interno del depuratore per riscaldare i digestori anaerobici.
Parole chiave: Power-to-gas
- Valeria Pignataro
- Nicola Troiano
- Andrea Carpignano