Idrogeno: pilastro della decarbonizzazione industriale. Bureau Veritas all'avanguardia nelle tecnologie per produzione, trasporto e utilizzo
Non può esistere transizione energetica e specialmente decarbonizzazione senza lo sviluppo della filiera dell'idrogeno.
Il gruppo Bureau Veritas lavora per fornire trasparenza e fiducia al mercato dell'idrogeno e favorire gli investimenti nella sua produzione e commercializzazione.
"Non può esistere transizione energetica e specialmente decarbonizzazione senza lo sviluppo della filiera dell'idrogeno. Per raggiungere gli obiettivi di Net Zero che l'Europa si è data, è necessario pensare all'implementazione dell'idrogeno, dai settori hard to abate all'oil & gas, dalla chimica ai trasporti. E il futuro dell'idrogeno è inscindibilmente collegato al mondo delle energie rinnovabili".
L'indicazione, perentoria e sostenuta da numeri e fatti, arriva da Bureau Veritas, che ha rafforzato in modo decisivo la sua task force idrogeno, e che si impegna ad accelerare la transizione energetica garantendo sostegno per la conformità alle principali regole dell'Europa.
"Il gruppo Bureau Veritas lavora per fornire trasparenza e fiducia al mercato dell'idrogeno e favorire gli investimenti nella sua produzione e commercializzazione, aprendo la strada al raggiungimento del target europeo di riduzione della CO2" afferma Diego D'Amato, Presidente e Amministratore Delegato di Bureau Veritas Italia.
Considerando che, secondo le stime messe a punto dal Ministero competente, l'Europa entro il 2030 dovrà disporre di 20.000.000 tonnellate annue di idrogeno per soddisfare la sua domanda, di cui 10.000.000 da importazioni extra EU, sarà necessario valutare e tracciare la produzione o l'importazione dell'idrogeno anche mediante garanzie di origine.
Lo Stato italiano, con il sostegno dell'Unione Europea, ha dato avvio a una serie di investimenti importanti per lo sviluppo di una filiera italiana di idrogeno, per un totale di più di 3 miliardi di euro.
Di questi, circa 500 milioni di euro previsti dal PNRR sono stati investiti proprio per la realizzazione delle così chiamate "Hydrogen valley" per la produzione di idrogeno verde partendo da energie rinnovabili.
Per accompagnare le future Hydrogen Valley all'interno della Value Chain dell'idrogeno, il gruppo Bureau Veritas scende in campo con le sue competenze in ambito studi di fattibilità.
In base all'osservatorio Bureau Veritas, la filiera dell'idrogeno, al fine di sviluppare un mercato realmente sostenibile, ha la necessità di garantire la tracciabilità, la qualità e la sicurezza delle operazioni e dei processi che avvengono al suo interno.
Ad oggi, il mercato richiede una brusca accelerazione che coinvolga tutta la filiera, dalla produzione di energia elettrica da rinnovabili, alla produzione di idrogeno verde, dallo stoccaggio dell'idrogeno, al suo trasporto e utilizzo in tutti settori decarbonizzabili, partendo dai più energivori.
"Con una consapevolezza - conclude D'Amato - che non è forse ancora sufficientemente diffusa: l'idrogeno è l'attore chiave per raggiungere gli obiettivi imposti dal Green Deal europeo, dal Recovery and Resilience Facility (RRF) e dal recente REPowerEU, per raggiungere la decarbonizzazione e l'indipendenza energetica dell'Unione Europea".
L'indicazione, perentoria e sostenuta da numeri e fatti, arriva da Bureau Veritas, che ha rafforzato in modo decisivo la sua task force idrogeno, e che si impegna ad accelerare la transizione energetica garantendo sostegno per la conformità alle principali regole dell'Europa.
"Il gruppo Bureau Veritas lavora per fornire trasparenza e fiducia al mercato dell'idrogeno e favorire gli investimenti nella sua produzione e commercializzazione, aprendo la strada al raggiungimento del target europeo di riduzione della CO2" afferma Diego D'Amato, Presidente e Amministratore Delegato di Bureau Veritas Italia.
Considerando che, secondo le stime messe a punto dal Ministero competente, l'Europa entro il 2030 dovrà disporre di 20.000.000 tonnellate annue di idrogeno per soddisfare la sua domanda, di cui 10.000.000 da importazioni extra EU, sarà necessario valutare e tracciare la produzione o l'importazione dell'idrogeno anche mediante garanzie di origine.
Lo Stato italiano, con il sostegno dell'Unione Europea, ha dato avvio a una serie di investimenti importanti per lo sviluppo di una filiera italiana di idrogeno, per un totale di più di 3 miliardi di euro.
Di questi, circa 500 milioni di euro previsti dal PNRR sono stati investiti proprio per la realizzazione delle così chiamate "Hydrogen valley" per la produzione di idrogeno verde partendo da energie rinnovabili.
Per accompagnare le future Hydrogen Valley all'interno della Value Chain dell'idrogeno, il gruppo Bureau Veritas scende in campo con le sue competenze in ambito studi di fattibilità.
In base all'osservatorio Bureau Veritas, la filiera dell'idrogeno, al fine di sviluppare un mercato realmente sostenibile, ha la necessità di garantire la tracciabilità, la qualità e la sicurezza delle operazioni e dei processi che avvengono al suo interno.
Ad oggi, il mercato richiede una brusca accelerazione che coinvolga tutta la filiera, dalla produzione di energia elettrica da rinnovabili, alla produzione di idrogeno verde, dallo stoccaggio dell'idrogeno, al suo trasporto e utilizzo in tutti settori decarbonizzabili, partendo dai più energivori.
"Con una consapevolezza - conclude D'Amato - che non è forse ancora sufficientemente diffusa: l'idrogeno è l'attore chiave per raggiungere gli obiettivi imposti dal Green Deal europeo, dal Recovery and Resilience Facility (RRF) e dal recente REPowerEU, per raggiungere la decarbonizzazione e l'indipendenza energetica dell'Unione Europea".
Parole chiave: Idrogeno
- Paolo Di Marco
- EP Misura e Automazione
- Elisabetta Salata
- Giuseppe Grassi