Il teleriscaldamento per la transizione energetica
Il teleriscaldamento: uno strumento indispensabile per la transizione energetica
Sommario
Il teleriscaldamento in Italia oggi
Più di 400 reti (> 4500 Km)
3 grandi città: Torino, Milano, Brescia
367 Mm3 riscaldati
1.360.000 appartamenti equivalenti
2,3% della domanda termica
9.300 GWht di calore distribuito
6.000 GWhe di elettricità cogenerata
- 1.700.000 tonCO2/anno
L'evoluzione normativa recente penalizza il teleriscaldamento
2014
L'analisi di potenziale del GSE sottostima largamente (+45%) il potenziale del TLR Efficiente.
Art. 10.5 Dlgs 102/2014 (misure di sostegno al TLR efficiente) inattuato.
2015
Il DM 22 dicembre 2015 rende, alla prova dei fatti, lo strumento dei Certificati Bianchi inefficace a supportare progetti di TLR
2017
La legge 172/2017 prevede il rilascio di CB a progetti di cogenerazione abbinati a sviluppo di TLR, ma il necessario DM
attuativo non è stato ancora emesso.
2020
Il meccanismo del Superbonus introdotto dal DL Rilancio esclude inspiegabilmente il TLR (salvo in alcuni comuni montani) dalla platea di interventi << trainanti >> che possono beneficiare dell'incentivo. Tra gli interventi ammessi sono invece ricomprese tecnologie esclusivamente fossili.
Un recente studio congiunto del Politecnico di Milano e del Politecnico di Torino, promosso da AIRU e Utilitalia, mostra come Italia esista un importante potenziale di sviluppo del teleriscaldamento per la transizione energetica, da basare su sistemi di nuova generazione, recupero e riutilizzo del calore di scarto e rinnovabile:
- Potenziale: 38 TWh (+420%);
- CO2 evitata: 5,7 Mton/anno;
- Inquinamento evitato: equivalente all'eliminazione di 4.000.000 di autovetture.
Stima della domanda e del calore di scarto disponibile
- In Italia, a fronte di una domanda termica di 329 TWh, 114 TWh (il 34% del totale) risulta tecnicamente teleriscaldabile;
- La disponibilità di calore di scarto è pari a 121 TWh, a questa disponibilità vanno aggiunte quelle di calore rinnovabile.
Potenziale di sviluppo è pari a oltre 4 volte il livello attuale:
- Con una metodologia innovativa ed un elevato grado di dettaglio lo studio incrocia sul territorio la domanda di calore e la relativa disponibilità di calore di scarto e rinnovabile;
- Il modello stima i costi di infrastrutturazione (trasporto, distribuzione del calore, pompaggio, ecc.) e calcola il potenziale nello scenario di minimo costo per il sistema (ottimo economico);
- Potenziale: 38 TWh potenziale (+420%);
- 5,7 Mton CO2/anno evitate;
- Riduzione polveri equivalenti all'eliminazione di oltre 4.000.000 di automobili.
Video
Emissioni da particolato PM10 - il caso del Piemonte
I dati di ARPA Piemonte mostrano come le emissioni di particolato primario PM10 della città di Torino siano, in tutti i mesi invernali (quando predominanti sono gli effetti del riscaldamento delle abitazioni) nettamente inferiori a quelle del resto del Piemonte.
Questo è il positivo effetto della presenza, a Torino, di un grande sistema di teleriscaldamento diffuso su tutta l'area urbana.
Il teleriscaldamento è un fattore chiave per la transizione energetica
- Non può esserci un'effettiva transizione energetica senza città sostenibili;
- Non esistono città sostenibili senza sistemi di riscaldamento e condizionamento sostenibili;
- Il teleriscaldamento, capace di recuperare il calore di scarto e le fonti rinnovabili localmente disponibili, per metterli a disposizione delle necessità delle comunità, è un fattore chiave un'effettiva transizione energetica delle città.
La visione del teleriscaldamento è molto semplice: connettere le risorse ed i bisogni locali.
Scegliere il teleriscaldamento per la transizione energetica significa risparmiare il denaro oggi utilizzato per importare combustibili fossili ed investire in energie rinnovabili nel cuore delle nostre comunità.
Il teleriscaldamento è pienamente coerente con le sfide e le missioni del PNRR
Il Teleriscaldamento efficiente, che utilizza rinnovabili e recupero di cascami sul territorio è coerente con:
- Rivoluzione verde e transizione ecologica:
. Economia Circolare;
. Ottimale utilizzo delle risorse;
. Riduzione della dipendenza energetica da fonti fossili di importazione;
. Incremento della sicurezza degli approvvigionamenti energetici;
. Decarbonizzazione degli edifici;
. Vettore energetico efficiente e rinnovabile.
- Salute:
.Vettore sicuro;
. Riduce l'inquinamento nelle città;
. Contrasta i cambiamenti climatici.
- Equità sociale, di genere e territoriale:
. Contribuisce ai programmi di riqualificazione urbana;
. Mobilita investimenti sul territorio per lo sviluppo di nuove infrastrutture e crea occupazione.
Il teleriscaldamento è pienamente coerente con gli obiettivi europei
- In ambito Green Deal la << Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 10 febbraio 2021 sulla proposta di regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce un dispositivo per la ripresa e la resilienza >> assegna alla cogenerazione ad alto rendimento e al teleriscaldamento efficiente precise quote in termini di contributo tanto al raggiungimento degli obiettivi climatici, che degli obiettivi ambientali;
- Nella Direttiva RED II al teleriscaldamento viene dato ampio spazio, come strumento indispensabile e imprescindibile per centrare gli obiettivi di risparmio energetico e di copertura di quota rinnovabile per riscaldamento e raffrescamento;
- Nel contesto del programma Fit for 55 viene rivisitato l'obiettivo climatico riduzione di almeno del 55% sulle emissioni di carbonio nel 2030 (rispetto ai livelli del 1990) e l'obiettivo a lungo termine della neutralità del carbonio entro il 2050. Per il settore del riscaldamento vengono posti obiettivi ancora più ambiziosi e il teleriscaldamento giocherà un ruolo chiave per il raggiungimento degli stessi.
Conclusioni
Cosa è necessario per mettere a terra il potenziale ?
Importanti investimenti in infrastrutture, Tempi di ritorno medio-lunghi.
- Politiche coerenti e non distorsive;
- Includere il teleriscaldamento per la transizione energetica a pieno titolo negli strumenti di pianificazione a livello locale e nazionale;
- Aumentare l'informazione e la consapevolezza dei cittadini;
- Implementare adeguati meccanismi di supporto coerenti con gli obiettivi di decarbonizzazione ed i target ambientali;
- Valorizzare le esternalità ambientali;
- Mantenere le regole nel lungo periodo.
- CATF Clean Air Task Force
- Giuseppe Cantore, Professore Emerito di Macchine a Fluido e Sistemi per l'Energia e l'Ambiente, Dipartimento di Ingegneria, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
- Maria Gaeta
- Andrea Cogliolo
- Franco Del Manso
- ANCE Associazione Nazionale Costruttori Edili
- Marco Papini