Le stazioni di rifornimento a idrogeno per la mobilità sostenibile su strada
Per quanto ovvio possa sembrare, il rifornimento di carburante è un aspetto vitale della mobilità a idrogeno e, di conseguenza, la decarbonizzazione del trasporto stradale. All'interno delle stazioni di rifornimento a idrogeno è innanzitutto fondamentale acquisire la materia prima.
Per procedere ad una vera decarbonizzazione dei trasporti, è necessario che l'idrogeno che venga fornito provenga da fonti rinnovabili, ovvero sia identificato come "verde". Le opzioni per un suo approvigionamento sono principalmente 3:
1. ricevere H? verde da carri bombolai in pressione o simili
2. produrre H? in loco tramite elettrolisi
3. utilizzare ammoniaca verde, prodotta dall'unione chimica di H2 verde ed azoto che può essere facilmente trasportata, e successivamente "craccare" (scindere) la molecola di ammoniaca per ottenere di nuovo H?.
Si tratta di in un approccio emergente che consente di risolvere alcuni dei problemi legati al trasporto e allo stoccaggio dell'idrogeno.
Come funzionano le stazioni di rifornimento a idrogeno
Una volta ottenuto, l'idrogeno viene immagazzinato in serbatoi di stoccaggio fino all'arrivo del veicolo da rifornire. Solitamente i sistemi di rifornimento contengono al loro interno delle bombole ad alta pressione (500 e 900 bar) che vengono scaricate durante il rifornimento di un veicolo FCEV.
In questa fase, l'idrogeno passa attraverso un compressore che inizia a portarlo alla pressione necessaria, lo standard è di 700 bar per i veicoli leggeri, e di 350 bar per quelli pesanti.
A valle del compressore l'idrogeno è conservato in sistemi di stoccaggio ad alta pressione, con diverse soluzioni (unico tampone, oppure stoccaggio multiplo o "cascade") per ottimizzarne l'uso in fase di rifornimento. Solo a questo punto, può essere erogato dalla pompa di rifornimento.
È importante sottolineare che il tubo flessibile che si collega al veicolo è dotato di un dispositivo di monitoraggio di sicurezza aggiuntivo, e che tutta la procedura di rifornimento è regolata da specifiche norme che ne garantiscono la compatibilità con i veicoli prodotti da diverse case costruttrici, e soprattutto la sicurezza
Un esempio reale: le stazioni di rifornimento a idrogeno per le flotte di autobus
In generale, ad oggi le flotte di autobus sono il settore in cui si concentra maggiormente la domanda di stazioni di rifornimento di idrogeno. È soprattutto in questi casi, infatti, che l'investimento in sistemi di rifornimento di idrogeno ecologico si ripaga più rapidamente grazie all'uso garantito e regolare nei centri di trasporto.
Le stazioni di rifornimento per le flotte di autobus possono essere viste anche come un fattore abilitante per la mobilità di altri FCEV, che in alcuni casi si aprono al rifornimento di veicoli privati che altrimenti non avrebbero la possibilità di fare il pieno.
Siccome le stazioni di rifornimento iniziano a servire una gamma sempre più ampia di casi d'uso, cresce l'esigenza di soluzioni di rifornimento multiuso. È proprio qui che noi di Simplifhy cogliamo la sfida della decarbonizzazione del trasporto stradale, progettiamo e realizziamo soluzioni completa per la produzione e l'utilizzo dell'idrogeno.
1. ricevere H? verde da carri bombolai in pressione o simili
2. produrre H? in loco tramite elettrolisi
3. utilizzare ammoniaca verde, prodotta dall'unione chimica di H2 verde ed azoto che può essere facilmente trasportata, e successivamente "craccare" (scindere) la molecola di ammoniaca per ottenere di nuovo H?.
Si tratta di in un approccio emergente che consente di risolvere alcuni dei problemi legati al trasporto e allo stoccaggio dell'idrogeno.
Come funzionano le stazioni di rifornimento a idrogeno
Una volta ottenuto, l'idrogeno viene immagazzinato in serbatoi di stoccaggio fino all'arrivo del veicolo da rifornire. Solitamente i sistemi di rifornimento contengono al loro interno delle bombole ad alta pressione (500 e 900 bar) che vengono scaricate durante il rifornimento di un veicolo FCEV.
In questa fase, l'idrogeno passa attraverso un compressore che inizia a portarlo alla pressione necessaria, lo standard è di 700 bar per i veicoli leggeri, e di 350 bar per quelli pesanti.
A valle del compressore l'idrogeno è conservato in sistemi di stoccaggio ad alta pressione, con diverse soluzioni (unico tampone, oppure stoccaggio multiplo o "cascade") per ottimizzarne l'uso in fase di rifornimento. Solo a questo punto, può essere erogato dalla pompa di rifornimento.
È importante sottolineare che il tubo flessibile che si collega al veicolo è dotato di un dispositivo di monitoraggio di sicurezza aggiuntivo, e che tutta la procedura di rifornimento è regolata da specifiche norme che ne garantiscono la compatibilità con i veicoli prodotti da diverse case costruttrici, e soprattutto la sicurezza
Un esempio reale: le stazioni di rifornimento a idrogeno per le flotte di autobus
In generale, ad oggi le flotte di autobus sono il settore in cui si concentra maggiormente la domanda di stazioni di rifornimento di idrogeno. È soprattutto in questi casi, infatti, che l'investimento in sistemi di rifornimento di idrogeno ecologico si ripaga più rapidamente grazie all'uso garantito e regolare nei centri di trasporto.
Le stazioni di rifornimento per le flotte di autobus possono essere viste anche come un fattore abilitante per la mobilità di altri FCEV, che in alcuni casi si aprono al rifornimento di veicoli privati che altrimenti non avrebbero la possibilità di fare il pieno.
Siccome le stazioni di rifornimento iniziano a servire una gamma sempre più ampia di casi d'uso, cresce l'esigenza di soluzioni di rifornimento multiuso. È proprio qui che noi di Simplifhy cogliamo la sfida della decarbonizzazione del trasporto stradale, progettiamo e realizziamo soluzioni completa per la produzione e l'utilizzo dell'idrogeno.
Parole chiave: Idrogeno
- Paolo Di Marco
- Giuseppe Grassi
- Precision Fluid Controls
- Paolo Di Marco