Maran Dry Management pioniere nella decarbonizzazione in un accordo con RINA e SDARI
Maran Dry Management Inc. ha firmato un accordo di collaborazione con la società di classificazione RINA e il designer cinese SDARI per una nuova nave bulk carrier che soddisferà i requisiti IMO 2050, utilizzando una soluzione innovativa di GNL e idrogeno prodotto on demand a bordo.
RINA ha annunciato la firma di un accordo di collaborazione (Joint Development Project) con Maran Dry Management Inc. e SDARI per una nave portarinfuse da 210.000 DWT alimentata a GNL e idrogeno.
Il progetto prevede una configurazione degli impianti di propulsione che consentirà di ridurre il numero delle macchine in funzione in mare e la produzione di idrogeno a bordo, sfruttando un processo di reforming del GNL con il vapore. Il concept, lanciato all'inizio di quest'anno per una nave cisterna MR, vede la sua prima applicazione su una nave portarinfuse.
In qualità di società di classificazione, RINA esaminerà i calcoli e il progetto presentati da SDARI per garantire che soddisfino le norme e i regolamenti di classificazione e statutari più recenti, utilizzando l'esperienza già acquisita su questa soluzione innovativa.
"Maran Dry Management si impegna ad adoperarsi per la transizione energetica e soluzioni di trasporto net zero", ha commentato il Capitano Babis Kouvakas, Managing Director di Maran Dry Management (MDM) Inc.
"Grazie alla collaborazione con RINA e SDARI otterremo un design altamente competitivo per una portarinfuse che supererà gli attuali obiettivi dell'IMO per il 2050 e potrà raggiungere emissioni prossime allo zero.
Questa collaborazione su un concept pionieristico dimostra il nostro forte impegno e ruolo attivo nel percorso verso gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalle Nazioni Unite. Grazie a questo progetto unico diamo un esempio, dimostrando un percorso sostenibile e al contempo innovativo per il futuro dello shipping.
Il concept consentirà di navigare con percentuali crescenti di idrogeno, riducendo le emissioni nel tempo, per raggiungere le soglie di rating sempre più stringenti nel percorso verso il 2050".
Paolo Moretti, Amministratore Delegato di RINA Services, ha commentato:
"Il layout è stato concepito per essere utilizzato su un'ampia gamma di navi. Abbiamo già approvato la sua fattibilità su una nave cisterna MR e questo accordo di sviluppo congiunto mostrerà l'applicabilità della soluzione di GNL e idrogeno a una bulk carrier newcastlemax.
Siamo privilegiati e molto felici di lavorare con Maran Dry Management e SDARI, supportando il loro punto di vista pionieristico sulla decarbonizzazione. Questa è una soluzione pratica ed è importante che un'azienda come Maran Dry Management sia coinvolta".
Mr.Wang GangYi, Chief Engineer di SDARI, ha aggiunto:
"Questo è un progetto entusiasmante che consente agli armatori di lavorare con fiducia verso l'IMO 2050, poiché non si basa sulla disponibilità di nuovi combustibili o sviluppi tecnologici aggiuntivi per mantenere la classificazione A delle sue navi nel tempo. Siamo lieti di lavorare con un'azienda come Maran Dry Management e con RINA e speriamo che questo sia l'inizio di una relazione lunga e reciprocamente vantaggiosa".
Il design consente la cattura del carbonio nella fase precedente alla combustione anziché dalle emissioni di scarico. Ciò consente di gestire un flusso ridotto con conseguente riduzione degli spazi necessari e un'installazione progressiva per rimanere al passo con i requisiti di riduzione delle emissioni fino al 2050.
La nave può essere costruita come una normale dual fuel e i componenti necessari per la produzione di idrogeno potranno essere aggiunti durante i lavori di ammodernamento, quando necessario, per mantenere la conformità ai requisiti e gli incentivi all'investimento saranno regolamentati.
La soluzione non richiede infrastrutture per l'idrogeno a terra, né fornitura e stoccaggio di idrogeno a bordo. Il progetto mirerà anche a ridurre la resistenza della nave per aumentare l'efficienza operativa complessiva.
Il progetto prevede una configurazione degli impianti di propulsione che consentirà di ridurre il numero delle macchine in funzione in mare e la produzione di idrogeno a bordo, sfruttando un processo di reforming del GNL con il vapore. Il concept, lanciato all'inizio di quest'anno per una nave cisterna MR, vede la sua prima applicazione su una nave portarinfuse.
In qualità di società di classificazione, RINA esaminerà i calcoli e il progetto presentati da SDARI per garantire che soddisfino le norme e i regolamenti di classificazione e statutari più recenti, utilizzando l'esperienza già acquisita su questa soluzione innovativa.
"Maran Dry Management si impegna ad adoperarsi per la transizione energetica e soluzioni di trasporto net zero", ha commentato il Capitano Babis Kouvakas, Managing Director di Maran Dry Management (MDM) Inc.
"Grazie alla collaborazione con RINA e SDARI otterremo un design altamente competitivo per una portarinfuse che supererà gli attuali obiettivi dell'IMO per il 2050 e potrà raggiungere emissioni prossime allo zero.
Questa collaborazione su un concept pionieristico dimostra il nostro forte impegno e ruolo attivo nel percorso verso gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalle Nazioni Unite. Grazie a questo progetto unico diamo un esempio, dimostrando un percorso sostenibile e al contempo innovativo per il futuro dello shipping.
Il concept consentirà di navigare con percentuali crescenti di idrogeno, riducendo le emissioni nel tempo, per raggiungere le soglie di rating sempre più stringenti nel percorso verso il 2050".
Paolo Moretti, Amministratore Delegato di RINA Services, ha commentato:
"Il layout è stato concepito per essere utilizzato su un'ampia gamma di navi. Abbiamo già approvato la sua fattibilità su una nave cisterna MR e questo accordo di sviluppo congiunto mostrerà l'applicabilità della soluzione di GNL e idrogeno a una bulk carrier newcastlemax.
Siamo privilegiati e molto felici di lavorare con Maran Dry Management e SDARI, supportando il loro punto di vista pionieristico sulla decarbonizzazione. Questa è una soluzione pratica ed è importante che un'azienda come Maran Dry Management sia coinvolta".
Mr.Wang GangYi, Chief Engineer di SDARI, ha aggiunto:
"Questo è un progetto entusiasmante che consente agli armatori di lavorare con fiducia verso l'IMO 2050, poiché non si basa sulla disponibilità di nuovi combustibili o sviluppi tecnologici aggiuntivi per mantenere la classificazione A delle sue navi nel tempo. Siamo lieti di lavorare con un'azienda come Maran Dry Management e con RINA e speriamo che questo sia l'inizio di una relazione lunga e reciprocamente vantaggiosa".
Il design consente la cattura del carbonio nella fase precedente alla combustione anziché dalle emissioni di scarico. Ciò consente di gestire un flusso ridotto con conseguente riduzione degli spazi necessari e un'installazione progressiva per rimanere al passo con i requisiti di riduzione delle emissioni fino al 2050.
La nave può essere costruita come una normale dual fuel e i componenti necessari per la produzione di idrogeno potranno essere aggiunti durante i lavori di ammodernamento, quando necessario, per mantenere la conformità ai requisiti e gli incentivi all'investimento saranno regolamentati.
La soluzione non richiede infrastrutture per l'idrogeno a terra, né fornitura e stoccaggio di idrogeno a bordo. Il progetto mirerà anche a ridurre la resistenza della nave per aumentare l'efficienza operativa complessiva.
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Parole chiave: Idrogeno
- Paolo Di Marco
- Giuseppe Grassi
- Precision Fluid Controls
- Paolo Di Marco